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Gli esperti Vertiv identificano la proliferazione del modello di computing ibrido tra i trend dei data center del 2020

gennaio 15, 2020

Si prevede che la velocità di implementazione diventerà un differenziatore sempre più critico

Castel Guelfo (BO), Italia [15 gennaio 2020]: Con l’inizio del 2020 le organizzazioni dovrebbero rallentare sempre più il dibattito “azienda o cloud” che ha letteramente dominato le conversazioni dei senior manager negli ultimi anni, a favore delle architetture ibride che incorporano modelli di cloud pubblico e privato e asset edge collegati a una rete riconfigurata. Questo approccio in evoluzione alla gestione dei dati e delle risorse di computing è uno dei cinque trend emergenti dei data center del 2020 identificati dagli esperti di Vertiv, provider globale di soluzioni per l’infrastruttura IT e la continuità del business aziendale.

I trend legati alle architetture ibride consentiranno alle organizzazioni di mantenere il controllo dei dati sensibili, soddisfacendo al contempo il vertiginoso aumento delle richieste per avere maggior capacità e funzionalità di computing più vicine al consumatore. Man mano che la connettività e la disponibilità diventano concetti congiunti nel nuovo ecosistema di dati, verrà premiata la comunicazione fluida da core a cloud per arrivare all’edge della rete.

“Sta emergendo un nuovo equilibrio nell’area dei data center, in quanto il settore affronta sfide sul versante della capacità e delle applicazioni avanzate che impongono modifiche significative ai data center di tutte le forme e dimensioni”, ha affermato il CEO di Vertiv, Rob Johnson. “Allo stesso tempo, la velocità di implementazione sta diventando sempre più un punto di svolta nelle decisioni tecnologiche e probabilmente plasmerà investimenti e innovazione in questo spazio nel corso del 2020. Ciò si manifesterà in molti modi, ma il messaggio ai provider di apparecchiature per data center è chiaro: lo status quo non è accettabile”.

Di seguito si riportano informazioni aggiuntive sul computing ibrido e sugli altri trend identificati dagli esperti Vertiv.

  1. Le architetture ibride sono sempre più diffuse: Nonostante il cloud computing continuerà a costituire, nella maggior parte delle organizzazioni, una parte importante della strategia IT, stiamo assistendo a un suo leggero cambiamento in quanto le imprese cercano di adattare il mix e la spesa IT alle esigenze delle proprie applicazioni. Man mano che aumenta la presenza di queste architetture ibride, infatti, diventa sempre più chiaro che il data center aziendale è vivo e in ottima salute, anche se il suo ruolo sta cambiando per riflettere un mix che soddisfi al meglio le organizzazioni moderne.
  2. La velocità di implementazione è la nuova “corsa agli armamenti”: Con la standardizzazione delle funzionalità di tecnologie e sistemi, i responsabili di data center e gli IT Manager si rifaranno sempre più ad altri criteri per la scelta delle apparecchiature. Il costo rimarrà un elemento distintivo, ma la decisione dipenderà sempre più dalla rapidità di attivazione e di implementazione delle risorse. Qualsiasi vantaggio in questo campo può essere un elemento determinante nel caso in cui non ci sia una gran differenza tra tutti gli altri fattori. Questo è particolarmente vero dal momento che, nelle reti distribuite odierne, il computing continua a migrare verso l’edge, dove i ritardi nella consegna significano un mancato servizio e di conseguenza una perdita di fatturato.
  3. La densità media dei rack rimane stabile... ma: Sebbene la densità media dei rack rifletta probabilmente i miglioramenti marginali al meglio, l’ondata di applicazioni e di carichi di lavoro avanzati legati all’intelligenza artificiale (AI), come il Machine Learning e il Deep Learning, renderà necessaria e più comune una gamma di computing ad alte prestazioni. Gli esperti Vertiv anticipano per il 2020 richieste con tali specifiche nelle aree di difesa, analisi avanzata e produzione, gettando le basi per un’adozione più diffusa nel 2021 e oltre. Questi rack rappresentano oggi una percentuale minuscola dei rack totali ma, tuttavia, possono presentare sfide insolite per alimentazione e cooling che dovranno essere affrontate. L’aumento dell’interesse verso il raffreddamento diretto a liquido è una risposta alle esigenze di computing ad alte prestazioni.
  4. Le batterie ripagano. Nel 2016, gli esperti Vertiv hanno previsto che le batterie agli ioni di litio avrebbero iniziato a trovare spazio nel data center, una stima che si è dimostrata veritiera dal momento che, oggi, gli ioni di litio hanno una quota significativa nel mercato delle batterie UPS. Questa quota sta crescendo e inizia a estendersi ai siti edge, dove il minore ingombro a terra e i ridotti requisiti di manutenzione rappresentano un ottimo connubio. Il passo successivo sarà lo sfruttamento della flessibilità degli ioni di litio e di altre alternative emergenti per le batterie, come le piastre sottili in piombo puro (Thin Plate Pure Lead, TPPL), per compensare i costi. Man mano che entreremo nel 2020, sempre più organizzazioni inizieranno a rivendere l’energia immagazzinata in queste batterie alle società di servizi pubblici per contribuire alla stabilizzazione della griglia e alla riduzione dei picchi di consumo. Si prevede che questa sarà un tema importante legato alla sostenibilità nel settore dei data center.
  5. Affermazione di nuove tendenze a livello globale: Gli Stati Uniti, in particolare la Silicon Valley, sono stati l’epicentro dell’universo digitale e dello sviluppo di questa generazione di data center, ma l’innovazione sta avvenendo ovunque. In Cina sta emergendo un ecosistema digitale parallelo con notevoli differenze. I data center in Europa e in altri mercati asiatici e del Pacifico meridionale, come Australia, Nuova Zelanda e Singapore, stanno evolvendo e si stanno allontanando dai metodi tradizionali, sulla base di specifiche questioni regionali relative a privacy e ai controlli dei dati e alla sostenibilità. Ad esempio, la conformità al GDPR (General Data Protection Regulation) sta guidando decisioni difficili in merito alla gestione dei dati in tutto il mondo. Questi problemi, unitamente a un’attenzione più vigorosa all’impatto ambientale, stanno suggerendo nuove impostazioni per le architetture ibride e il valore del computing e dell’archiviazione dati in loco. In Cina, alcuni data center hanno usato la DC power da 240V nei server modificati dal produttore per migliorarne l’efficienza e ridurre i costi. La DC power è da tempo obiettivo teorico per i data center statunitensi e non è difficile immaginare che altri paesi sposeranno il modello adottato oggi in Cina.

Il mese scorso Vertiv ha annunciato che diventerà una società quotata in borsa attraverso GS Acquisition Holdings Corp (NYSE: GSAH, GSAH.U, GSAH WS). Al termine della transazione, che dovrebbe concludersi entro il primo trimestre di quest’anno, le azioni Vertiv saranno scambiate sotto il simbolo NYSE: VRT. Per ulteriori informazioni sulla transazione, i trend dei data center per il 2020 o le soluzioni Vertiv per il data center, consultate il sito Vertiv.it.

Chi siamo

Vertiv progetta, realizza e fornisce hardware, software e servizi di diagnostica e monitoraggio per assicurare alle applicazioni mission critical dei propri clienti continuità operativa, performance ottimali e crescita al passo con le nuove esigenze di business. Vertiv oggi affronta e risolve le sfide più difficili per i data center, le reti di comunicazione e le strutture commerciali e industriali, grazie a un portfolio di soluzioni e servizi per la continuità elettrica, e il raffreddamento delle infrastrutture IT, che si estende dal cloud fino ai dispositivi connessi in  rete. Con sede principale a Columbus, in Ohio (USA), Vertiv ha circa 20.000 dipendenti e opera in oltre 130 Paesi. Per ulteriori informazioni e per ricevere gli ultimi aggiornamenti di notizie e contenuti di Vertiv, consultate il sito Vertiv.it

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